Dopo aver felicemente attraversato tre stagioni e moltissima Italia e aver raccolto ottimi consensi da critica e pubblico, “Rosalyn”, lo spettacolo scritto da Edoardo Erba e diretto da Serena Sinigaglia con Alessandra Faiella e Marina Massironi, si ferma. Ma ancora terrà il suo posto qui in homepage, perchè gli spettacoli voluti, sentiti, amati e protetti ne hanno diritto.
Nel corso della presentazione del suo libro a Toronto in Canada, Esther, una scrittrice americana, conosce Rosalyn, la donna delle pulizie della sala conferenze. Il libro insegna a liberare la vera natura del sé, e Rosalyn ne è ammirata e sconvolta. Vuole leggerlo subito, e si offre, il giorno dopo, di portare la scrittrice a vedere la città. Dopo la visita ritroviamo le due in un prato in periferia. Qui Rosalyn rivela ad Esther la storia del suo amore per un uomo bugiardo e perverso, che le infligge continue violenze fisiche e psicologiche. Lui ha famiglia e la relazione con Rosalyn è clandestina. La sera prima, quando lei è tornata in ritardo dal lavoro per aver seguito la conferenza della scrittrice, l’uomo infuriato l’ha picchiata e ferita…
Ricca di colpi di scena e sostenuta da una scrittura incalzante, Rosalyn è il ritratto della solitudine e dell’isolamento delle persone nella società americana contemporanea. E parla di quel grumo di violenza compressa e segreta pronta ad esplodere per mandare in frantumi le nostre fragili vite.
“Rosalyn è un thriller psicologico. Rosalyn ti disorienta. Rosalyn è quando pensi di aver capito tutto e invece no, non avevi capito niente. Rosalyn è un gioco di specchi. Rosalyn è comico, ma all’improvviso diventa tragico. E’un gioco beffardo, disperato e violento. Senza scampo. Rosalyn è una sfida, un quiz, un meccanismo che si inceppa e tutto precipita. Ciò che appare non è e ciò che è non appare. Sono da sempre un’appassionata di gialli. Direi onnivora. Ho affrontato altre volte questo genere a teatro. Mi diverte, mi appassiona, mi soddisfa. Tentare di creare un rebus che vive e pulsa sul palcoscenico e che la platea è chiamata a risolvere, è un lavoro che da sempre mi stimola. E’ una prova di intelligenza, è la cura di ogni dettaglio, è sapienza registica. Non che mi riesca sempre bene, ma questo è un altro problema. Non ne nascono tanti di Hitchcock, temo che dovrete accontentarvi di me. Posso darvi la mia parola che, comunque vada, ce l’avrò messa tutta, e per fortuna non sono sola. Marina e Alessandra sono due attrici straordinarie, capaci di assumersi l’onere di questa prova. Sanno creare grande empatia col pubblico e sanno allo stesso tempo spingersi nei meandri dei dettagli, nel cuore del mistero. Edoardo è uno scrittore che sa rendere fluide e avvincenti le trame, credibili e forti i personaggi. Insomma, signori, capite?, Rosalyn è il paese dei balocchi. Il mio personale paese dei balocchi. Altro non posso aggiungere, vogliate perdonarmi, ma sarebbe imperdonabile spoilerarvi anche solo un particolare di quanto accade in scena…prima regola del giallo…mantieni un misterioso contegno, un silenzio carico di suspense…shhh sta per cominciare…buio in sala…e che il mistero si compia. Buon divertimento a tutti!” (Serena Sinigaglia)