2016
Pomeriggio inoltrato. Prima Zelda, poi Anacleto, si ritrovano dentro l’agenzia turistica ‘Il solito viaggio’. Uno amerebbe andare in Scozia ma non a vedere città e colline, bensì una antica distilleria abbandonata; l’altra vorrebbe andare in Africa ma non per deserti o zoo-safari, solo per arrivare in quel luogo incredibile dove un raggio di luna può essere letale. Maria, una terza cliente, dichiara di amare molto un certo, altissimo ponte in Romania… Ora è chiaro: non siamo in uno di quei luoghi dove si compra un biglietto per andare al mare, a sciare, per andare in Cina o a New York, no. Lì non si acquistano semplici viaggi, ordinari svaghi… lì si aiuta solo chi vuol farne un ‘altro’, di viaggio: quello “finale”, il “solito viaggio” che prima o poi facciamo tutti…
Surreale e dissacrante, la commedia di Matteo Oleotto e Filippo Gili interpreta quel male di vivere che, fra luci e canzoni, pervade il nostro mondo: fra cinismo e il disperato, muto bisogno di un contatto fisico con gli altri.
Di Matteo Oleotto e Filippo Gili
Regia di Matteo Oleotto
Con Marina Massironi, Roberto Citran, Giancarlo Ratti, Luisa De Santis, Aram Kian
Scene e costumi di Andrea Stanisci
Disegno luci di Bruno Guastini
Una produzione La Contrada Teatro Stabile di Trieste
Foto di scena di Marina Alessi